Cerca un argomento trattato a lezione

mercoledì 26 aprile 2017

Lezione n.53 del 24/04/2017



Questa settimana la lezione è stata occasionalmente anticipata al lunedì per via della festività del 25 aprile.

Abbiamo visto innanzitutto delle altre applicazioni del sabaki, questa volta approfondendo il movimento e la reazione e lasciando la prosecuzione della tecnica all'istinto individuale, facendo improvvisare un attacco diverso a ciascun allievo.

Successivamente abbiamo continuato a vedere la spazzata, studiando questa volta la posizione del piede e la giusta contrazione delle dita, così come per il pugno del resto!


Torneremo ovviamente ad approfondire l'argomento.

Oss!

Lezione n.52 del 20/04/2017



La lezione di oggi ha avuto come oggetto la difesa da un placcaggio, situazione che può tranquillamente verificarsi in una rissa.

Se abbiamo la giusta distanza, riuscendo quindi ad avere lo spazio sufficiente per reagire PRIMA che il nostro avversario riesca a prenderci, possiamo

  • evitare l'attacco, magari schivando, e contrattaccare subito dopo
  • colpire l'avversario, possibilmente in testa, dal momento che generalmente chi "placca" va con la testa protesa in avanti senza protezione alcuna
  • effettuare un sabaki sfruttando la sua forza e scaraventandolo via.
Se invece questa distanza non ce l'abbiamo, anche qualora dovesse riuscirci a buttarci a terra, dobbiamo in ogni caso effettuare una presa al collo.
Di questa presa però, per ovvi motivi, ne parleremo solo in palestra.

Oss!

Lezione n.51 del 18/04/2017




La lezione di giovedì 13, viste le numerose assenze per le festività pasquali, si è basata sul potenziamento fisico mediante circuito.

Martedì 18, invece, abbiamo dedicato la lezione all'applicazione del sabaki.
Innanzitutto come reazione a una presa da dietro con una sola mano, utilizzando il sabaki e contemporaneamente sferrando un attacco con la mano corrispondente alla spalla afferrata.

Dopodichè abbiamo visto quanto importante sia il sabaki per e proiezioni.
Usando la forza minima ma mantenendo il baricentro basso, con il corpo dritto, contraendo gli addominali e muovendo in armonia tutto il corpo insieme, abbiamo vista due proiezioni, una mediante presa per la giacca dell'avversario, l'altra mediante presa per le orecchie.

Si tornerà ad approfondire questi argomenti!

lunedì 17 aprile 2017

Lezione n.50 dell' 11/04/2017


Lezione prettamente di ripetizione, basata su combinazioni di calci e pugni uniti a una forte fase di preparazione fisica mirata soprattutto al preventivo smaltimento delle calorie pasquali!

Alla fine abbiamo approfondito una tecnica di liberazione da presa al polso aggiungendo la variante, dopo la reazione, della presa al mignolo e anulare dell'avversario con conseguente leva articolare.

Giovedì 13, invece, lezione dedicata al potenziamento fisico tramite un circuito.

Oss!

martedì 11 aprile 2017

Lezione n.49 del 06/04/2017


Iniziamo a parlare di COMBATTIMENTO A TERRA.

Finora abbiamo sempre considerato il combattimento in piedi ma non possiamo escludere di poter finire a terra e quindi non dobbiamo sottovalutare l'eventualità di dover combattere in una posizione apparentemente svantaggiosa.
Se nella scorsa lezione abbiamo introdotto la caduta "attiva" e già precedentemente avevamo visto delle tecniche da eseguire a terra, adesso introduciamo proprio il corretto approccio a questo tipo di combattimento.
Innanzitutto la posizione "spalle a terra" è svantaggiosa, quindi è meglio stare su un fianco, con la gamba opposta pronta a spingerci o a tirare calci.
Ovviamente va considerato il tipo di superficie su cui ci troviamo e che sicuramente influenzerà il nostro comportamento.
Se poi ci ritroveremo spalle a terra allora la nostra reazione sarà calibrata sulle intenzioni dell'avversario.
Avvinghiare le gambe ai suoi fianchi e retrovertere il bacino per tenerlo lontano impedendogli attacchi al viso.
Effettuare una presa a forbice a una gamba per sventare calci e buttarlo a sua volta a terra.
Colpirlo con una ginocchiata alla zona basso-lombare se è sopra di noi e sta cercando di strangolarci.
Queste sono solo alcune delle possibili reazioni e non è detto che non possano o debbano essere combinate tra loro a seconda delle situazioni.
Torneremo sull'argomento.

Oss!

Lezione n.48 del 04/04/2017


Lezione dedicata principalmente ad un attacco simultaneo utile per affrontare attacchi costuiti da schiaffi o pugni circolari, le classiche sventole.
Importantissimo è capire che le cosiddette "parate" altro non sono che attacchi, colpi.
Insomma non un qualcosa di passivo, ma di attivo,  volto non solo a proteggere il corpo, ma anche e soprattutto per scoraggiare l'avversario facendogli male.
In questo caso la "parata", costituita da un colpo sull'avambraccio dell'avversario con il taglio interno della mano è accompagnato da un simultaneo attacco di palmo mirato al naso.
Fondamentali sono anche la giusta distanza e il movimento dei fianchi.

Abbiamo poi introdotto la caduta.
Fondamentale è saper cadere e abbiamo visto come simultaneo a una corretta caduta possa esserci un calcio.
Si lavorerà molto su questo.

Oss!

lunedì 3 aprile 2017

Lezione n.47 del 30/03/2017


Nel corso dell'ultima lezione abbiamo approfondito le tecniche di attacco al ginocchio iniziando però con una doverosa riflessione:
Posto il fatto che l'allenamento in palestra non rende minimamente l'idea della realtà della strada, ci siamo soffermati sul ruolo di chi, durante l'allenamento della tecnica, simula la figura dell'aggressore.
Molto spesso chi attacca, per una apparentemente comprensibile forma di rispetto verso il compagno di allenamento, porta un attacco poco convinto e poco convincente, quasi con la paura di fargli male.
Attacchi volutamente portati fuori bersaglio o la cui corsa viene troppo anticipata rispetto all'impatto.
Il risultato è che chi invece deve difendersi inconsciamente capisce che lo attacco non gli creerà nessun pericolo e di conseguenza non apprenderà mai un modo efficace per difendersi.
E' la percezione del pericolo, la verosimiglianza di un attacco, la consapevolezza che se non ci si impegna ci si fa male che può portare a migliorare una tecnica reale.
Già l'allenamento in palestra crea situazioni necessariamente controllate di cui solamente i principi, ma non certo le esecuzioni, trovano applicazione in contesti reali, ma se poi è anche praticato in modo reale e troppo controllato, allora non avrà alcuna utilità.
Arrivati a questo punto è il momento di uscire dalla sicurezza in palestra e bisogna avvicinarsi sempre più alla realtà nell'impatto, portato o subito.