Cerca un argomento trattato a lezione

lunedì 3 aprile 2017

Lezione n.47 del 30/03/2017


Nel corso dell'ultima lezione abbiamo approfondito le tecniche di attacco al ginocchio iniziando però con una doverosa riflessione:
Posto il fatto che l'allenamento in palestra non rende minimamente l'idea della realtà della strada, ci siamo soffermati sul ruolo di chi, durante l'allenamento della tecnica, simula la figura dell'aggressore.
Molto spesso chi attacca, per una apparentemente comprensibile forma di rispetto verso il compagno di allenamento, porta un attacco poco convinto e poco convincente, quasi con la paura di fargli male.
Attacchi volutamente portati fuori bersaglio o la cui corsa viene troppo anticipata rispetto all'impatto.
Il risultato è che chi invece deve difendersi inconsciamente capisce che lo attacco non gli creerà nessun pericolo e di conseguenza non apprenderà mai un modo efficace per difendersi.
E' la percezione del pericolo, la verosimiglianza di un attacco, la consapevolezza che se non ci si impegna ci si fa male che può portare a migliorare una tecnica reale.
Già l'allenamento in palestra crea situazioni necessariamente controllate di cui solamente i principi, ma non certo le esecuzioni, trovano applicazione in contesti reali, ma se poi è anche praticato in modo reale e troppo controllato, allora non avrà alcuna utilità.
Arrivati a questo punto è il momento di uscire dalla sicurezza in palestra e bisogna avvicinarsi sempre più alla realtà nell'impatto, portato o subito.

Nessun commento:

Posta un commento