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venerdì 14 ottobre 2016

Lezione n.4 del 13/10/2016



Con la lezione di ieri sera si è aperto lo studio dell'Atemi Waza, cioè dei punti vitali, di quei punti del corpo che se colpiti nel modo giusto possono provocare effetti devastanti sull'avversario.
Si è fatta (e si fa tuttora) una precisazione molto importante: lo studio dei punti vitali è un argomento molto delicato vista l'intrinseca pericolosità della sua applicazione pratica e non ci sogneremmo mai di incitare i discenti ad un loro uso improprio.
Piuttosto è importante capire come il corpo umano sia pieno di questi punti proprio per capire quanto pericolosa possa essere una "scazzottata" e quanta finzione ci sia in televisione quando si mostra gente in piedi e fresca come una rosa al termine di una rissa.
La funzione di questo studio allora qual è?
La risposta è nella premessa che facciamo ogni qualvolta ci apprestiamo a mostrare ogni tecnica: quando si affronta un aggressore questo potrebbe essere più forte di noi dal punto di vista fisico.
O, in ogni caso, la foga dell'aggressione lo può rendere più forte.
Una tecnica di difesa personale può divenire dunque inefficace se si punta sulla forza, perchè prese, leve o proiezioni possono diventare del tutto inefficaci o inapplicabili se il nostro oppositore risponde con una certa forza o se comunque non subisce prima una nostra REAZIONE.
Ecco l'importanza della REAZIONE: far perdere quell'attimo, far perdere la forza in quel momento per poi, solo allora, solo dopo aver reagito, effettuare la tecnica vera e propria.
Ma studiando bene i punti vitali e i modi di colpirli (argomento che verrà trattato per ovvi motivi solo a lezione e non anche sul sito) si arriverà alla conclusione che l'applicazione della tecnica sarà solo eventuale e comunque secondaria.
Non ci stancheremo mai di ripetere che fondamento di tutto il Ki. Ju. Go. è e sarà sempre la REAZIONE, che consisterà proprio nel colpire uno di questi punti, causando perdita di equilibrio, stordimento o danni ancora più seri.

Oss

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