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venerdì 21 ottobre 2016

Lezione n.6 del 20/10/2016



Continuiamo a parlare un po' del calcio, in particolare di quello frontale.
Ribadendo la divisione del calcio in 4 movimenti abbiamo sottolineato l'importanza di non lasciare andare la gamba dopo l'esecuzione, ma di richiamare il ginocchio per poter rimanere in equilibrio.
Questo allo scopo di non trovarsi squilibrati contro un avversario che è riuscito a schivare il nostro attacco, ma anche per poter colpire un secondo bersaglio dopo il primo impatto.
Abbiamo visto anche con quali parti del piede colpire e siamo un po' "tornati indietro nel tempo", a Okinawa, quando si usava colpire con la punta del piede.
Ma allora ci si allenava con i cosiddetti Makiwara (bersagli di legno usati per rinforzare i punti di impatto del corpo) e le dita dei piedi correvano meno rischi di traumi.
Oggi questo tipo di calcio è consigliabile solo se si indossano scarpe con una unta sufficientemente dura, altrimenti si rischia di farsi male sul serio!
Quando poi il karate fu esportato in Giappone e insegnato nelle scuole ci si rese conto che questo tipo di impatto era pericolosissimo sia per chi lo lanciava ma anche e soprattutto per chi lo subiva!
Ecco che si introdusse l'odierno calcio con l'avampiede (Koshi)!
E quale parte del piede usare allora?
Dipende.
Dipende appunto dalle circostanze, dalla distanza, dalle scarpe indossate, insomma da numerosi fattori, per cui alleneremo i calci di punta, di avampiede, di collo e di tallone.
Anche questo sarà argomento di numerose prossime lezioni!

Oss

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