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mercoledì 17 maggio 2017

Lezione n.58 del 16/05/2017


Lezione dedicata alle "parate".
Le virgolette sono d'obbligo in quanto nelle Arti Marziali, in particolare nel vero Karate, le parate non esistono o quantomeno non sono certo quelle passive che siamo abituati a considerare (e che purtroppo si vedono in molte palestre che prediligono l'aspetto scenografico dell'Arte Marziale a quello concreto e per le quali l'Arte stessa è nata).
Pararsi semplicemente ponendo un braccio davanti alla testa non ci proteggerà certo da una percossa portata con violenza ma addirittura può amplificare gli effetti della stessa.
Ecco allora che dobbiamo considerare la "parata" come un vero e proprio attacco, mirato a far male all'aggressore.
Questo porterà i seguenti effetti:

  • innanzitutto maggior riuscita in fase difensiva (la miglior difesa è l'attacco!)
  • si tratta di una reazione che molto probabilmente sorprenderà il nostro avversario
  • se l'aggressore prova per davvero dolore ci penserà due volte prima di portare nuovamente lo stesso attacco.
Ecco allora che la "parata" da una percossa sarà a sua volta un colpo portato all'avambraccio o al polso dell'avversario (possibilmente aprendogli la guardia) cui farà seguito un contrattacco a un punto sensibile (magari mento o naso).

Abbiamo visto inoltre una tecnica di difesa da attacchi frontali di pugno diretto mediante deviazione verso il basso con mano aperta e dite serrate con contrattacco al volto.

Infine, prima del potenziamento, abbiamo esercitato nuovamente le capriole.

Oss!

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