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mercoledì 18 ottobre 2017

Lezione n.5 del 17/10/2017


L'importanza della REAZIONE.
Il filo conduttore del Ki. Ju. Go. è e sarà sempre lo stesso: le tecniche di difesa personale possono essere belle e complesse quanto volete, ma se prima non reagite difficilmente potranno funzionare.
Tenete presente che l'aggressore SCEGLIE la sua vittima, quasi sempre immaginando che questa non sia in grado di reagire.
Molto spesso sceglie una vittima all'apparenza più debole e spesso è così.
Studiamo numerose tecniche e leve articolari, ma siete convinti che possano sempre funzionare contro un avversario fisicamente più forte di voi?
Prendiamo poi in considerazione un altro aspetto: chi aggredisce è anche in uno stato di eccitazione e il corpo sviluppa endorfine che gli conferiscono maggior forza nei movimenti grossolani (ad esempio prese e strangolamenti).
Viceversa chi è aggredito spesso viene preso dal panico e "si blocca", il corpo sviluppa adrenalina, le gambe tremano e la forza diminuisce.
Ecco allora che entra in gioco la reazione, che va di pari passo con lo studio dei punti vitali, numerosissimi nel corpo umano e che, se colpiti nel modo giusto, possono portare anche alla morte dell'individuo.
Di sicuro provocano stordimento, che è fondamentale in quanto l'aggressore per un attimo "perde l'attimo", cala la sua concentrazione, crolla la sua forza E SOLO ALLORA una tecnica potrà essere efficace.
Torneremo a parlarne in modo più approfondito.

Nel corso della lezione "i vecchi" hanno iniziato ad allenare combinazioni di calci e pugni in bianco.

I "nuovi" invece hanno iniziato a studiare la difesa da una presa a un braccio.
Fondamentale, come detto, è reagire.
Dopodiché bisogna sfruttare la leva del braccio: avvicinarsi "chiudendo l'ascella" trasformandolo in una leva sfavorevole e roteare il gomito verso l'esterno.
Provare per credere!

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